L’orizzonte degli eventi è un disco che ho scritto nel tentativo di mediare tra un certo tipo di sonorità “anglofona” e la lingua italiana. Una ricerca di significati per quanto riguarda i testi; per quanto riguarda le musiche, è stato un attingere a piene mani dal mio “archivio” sonoro.
L’orizzonte degli eventi, oltre a indicare la soglia di un buco nero, rappresenta il perimetro del piccolo giardino – il nostro vissuto – che offre parziali soluzioni alle molte contraddizioni della vita. È un salvagente. Più è stretto, più ci sentiamo al sicuro. Più lo allarghiamo, più ricco è il significato dell’esperienza. Per farlo, a volte, è bene provare anche le cose che a prima “vista” non ci piacciono.
Qui di seguito qualche traccia. Buon ascolto.
MATRIMONIO TRA CIELO E TERRA
(Alessio Velliscig: voce; Matteo: chitarra; Marzio Tomada: basso; Alessandro Scolz: tastiere; Emanuel Donadelli: batteria)
https://www.youtube.com/watch?v=s926wcV6jkk
l’immagine è lontana ormai
un letto, e il ricordo di un mattino
i tuoi occhi inquieti alla ricerca di un perchè
ma tu sai, tu certo saprai
non c’è mai un perchè
è l’amore che ci scopre e ci contiene
una forza che unisce e che sostiene
quando il ventre della terra nella notte chiamerà
varcheremo le soglie del tempo
insieme
qui nel vuoto affamato di silenzio
le parole si rincorrono ma invano
nella tenebra di pietra una luce apparirà
testimoni dell’incontro tra inconscio e realtà
si sciolgono le sfere
la vertigine è un senso di abbandono
ciò che è volo è in alto e ciò che è in alto scenderà
come un sogno
o incerta realtà
riemersi nella prosa del mondo
la poesia del giorno si rinnova ad ogni ora
quel legame eterno tra la terra e il cielo
è un mistero
che è dentro di te
è il tuo perché
*
LA FANCIULLA DEL MIELE
(Alessio Velliscig: voce; Matteo: chitarra; Marzio Tomada: basso; Alessandro Scolz: tastiere; Emanuel Donadelli: batteria)
https://www.youtube.com/watch?v=LeVZ8rvBZIY
come il sole che riverbera in cristalli
come un arco che si tende per colpire
come un sogno che ritorna sulle orme del passato
una rosa destinata a rifiorire
l’imperatore attende, il suo morbido piacere
le ombre che si accalcano alle spalle della notte
sono ombre che sussurrano di te
come un incubo ti specchi in fondo al cuore
uno spirito silente senza altare
come il bianco della neve che si tinge del colore
della preda la cui libertà è virtù
sei spirito feroce, sensuale, pallido e mortale
perfida e sottile come un fuoco evanescente
quella fiamma che mi porterà da te
Mai sincera, ma forse non conosci la verità
come un’onda che si infrange sulla pietra
come sillaba che inciampa le parole
come un liquido esiziale che mi dona la sapienza
la spirale che mi porta sempre a te
sei timida nel sole, sei maga all’imbrunire
ricami sortilegi per nasconderti alla vista
poi mi chiami e corro subito da te
Sei sincera, e forse la menzogna è verità
la verità è che un’ape non ha un cuore
ma un liquore dolce che ubriaca la realtà
il sacro nutrimento che frantuma le catene
e ti consegna ad una nuova libertà
sei spirito vorace, sei un animo innocente
ti pongo la domanda con un timido “ma è vero?”
la risposta è sempre il solito “chissà!”
Sei sincera, e so che non mi piace la verità
*
L’ORIZZONTE DEGLI EVENTI
(Matteo: chitarra e voce; Marzio Tomada: basso; Alessandro Scolz: tastiere; Emanuel Donadelli: batteria)
https://www.youtube.com/watch?v=zM_69cdfMiE
*
LA PACE DEL MIO CUORE
(Alessio Velliscig: voce; Matteo: chitarra; Marzio Tomada: basso; Alessandro Scolz: tastiere; Emanuel Donadelli: batteria)
https://www.youtube.com/watch?v=UjqK4VHozvo
Ascolto le parole che si inseguono nel vuoto
verso quell’ingorgo in un immenso girotondo
la sensazione soffice di un languido torpore
una crisi isterica con lampi di dolore
i sensi mi nascondono l’incedere improvviso
di un fremito contorto che s’arriccia sul mio viso
la pace del mio cuore, è un balsamo d’amore
Fluido ed ambiguo come pelle di serpente
il malessere sottile che si insinua nella mente
ti coglie di sorpresa come ombra evanescente
a volte è sadico a tratti è pure divertente
immagini rincorrono come nuvole in frammenti
sparse disorganiche esposte ai quattro venti
la pace del mio cuore, è un balsamo d’amore
danzano nel vuoto tra i venti siberiani
le fate dell’infanzia mentre intrecciano le mani
è verso l’imbrunire che si sfaldano i colori
la cenere poi cade a coprirne i fiori
suona mezzanotte che suggella il nostro patto
tendo la mia mano, e mi pare estraneo l’atto
la pace del mio cuore, è un balsamo d’amore
visioni che trascendono l’orizzonte quotidiano
suggeriscono all’istinto di eliminare ciò che è vano
si asciugano i pensieri riconducono all’essenza
ciò che resta è un senso di inguaribile speranza
la pace del mio cuore, è un balsamo d’amore
*
MIRABELLA
(Matteo: chitarra e voce; Marzio Tomada: basso; Alessandro Scolz: tastiere; Emanuel Donadelli: batteria)
https://www.youtube.com/watch?v=nhiLdqCC5ys
Mirabella attende un segno, o una notizia
un cenno anche banale che l’attesa sia ormai finita
Sussultando ad uno sguardo, liscio e intenso,
la certezza si fa ebbrezza…è camminare, la sola via d’uscita.
Mirabella si accarezza, come un’ombra lungo il muro
sulla mano suoni e accordi per cantare il suo futuro.
Ora il tempo si è diviso, non ti ha aspettato
la calda melodia della tua vita, dal corpo ti ha strappato.
Ma un viaggio non si ferma, anche se cambia il sentiero…
non esitare nel ventre di un fosco arcobaleno.
Mirabella quello sguardo, in cui cerchi le risposte
è il riflesso dei tuoi occhi, di due mete sovrapposte.
La notizia è già arrivata, come un lieve mutamento
Mirabella non ci crede di aver perso troppo tempo
Mirabella guarda il buio del suo specchio
e narciso si presenta con l’immagine di un vecchio
Uno spirito d’amore che è venuto da lontano
ha lasciato la sua ombra e ora prende la sua mano.
Ma un viaggio non si ferma, anche se cambia il sentiero…
non esitare nel ventre di un fosco arcobaleno
*
SAVONAROLA
(Matteo: chitarra e voce; Marzio Tomada: basso; Alessandro Scolz: tastiere; Emanuel Donadelli: batteria)
https://www.youtube.com/watch?v=XH4HPgyj7RM
La rabbia è un dono un po’ speciale
la violenza è un male necessario
il silenzio e la pazienza, vile debolezza ed incoerenza
ci illudiamo di essere speciali
arroganti stolti e assai banali
tessuto connettivo, carne da macello da sacrificare
se tutto scade nella mediocrità
se la corruzione è ormai totale
io mi sento autorizzato, a costruire pire da bruciare,
la libertà ha il suo prezzo infame che accetto di pagare
confondiamo la stupidità con la coerenza
anche il gesto e la sostanza
nel reciproco consenso, si afferma questa misera esistenza
non è la crisi di denaro
non sono i barbari alle porte
ma l’ipocrisia ed il cinismo, il velo ambiguo che ci inganna
inseguiamo il mito e la celebrità
la tua vita ha un senso, se confermata
il successo è la cornice, un ritratto degno da esibire
la cambiale con cui rendere il favore
ascolto il vento che mi chiama
la solitaria voce di chi unico mi ama
mi commuovono le sorti, delle nostre vite insulse e contorte
io canto il vuoto e il disincanto
il colpevole silenzio dei sapienti
di chi subisce inerme e poi magari se ne fa vanto
ma un brivido mi incontra e mi sorprende
mentre frusto la sabbia inutilmente
del sistema sono parte anch’io, ingranaggio inconsistente
predica impotente, solo vuota vanità
*